La Botnet Mirai, comparsa per la prima volta nel 2016, ha cambiato obiettivo e punta a colpire webcam, smartwatch, termostati e sensori digitali, in una sola parola : l’internet delle cose.
Essa agisce contaminando i software dei dispositivi con un malware capace di entrare nel network aziendale a cui sono connessi.
Quali sono i motivi di quest’azione?
La finalità perseguita è quella di intasare i siti web con numerose richieste, per renderli fuori uso, causando perdite di milioni di dollari a danno di numerose società.
Cosa possono fare le aziende per difendersi da questa nuova minaccia?
Innanzitutto applicare l’autenticazione a due fattori, procedere ad aggiornare costantemente i sistemi, provvedere a crittografare i dati sensibili posseduti ed impedire l’esportazione da parte degli operatori su device personali.
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